In questi giorni vista l'aria che tira, poche mangiate, e mancanza di divertimento ho riscoperto una pesca antica, un po riadattata alle nostre esigenze, che almeno fa partire il tappo, sono andato al canale a pesca con la sarda. La pesca in questione vede i migliori risultati quando si pesca tra le barche, di cefali se ne fanno un sacco, ma li sotto la regina è sempre in agguato. Il momento migliore è nei giorni di venerdì e sabato, cioè quando le barche non si muovono e rimangono in banchina per il riposo dei pescatori professionisti. Qui sotto ho preparato una descrizione della pesca.
La pesca con la Sardina (Sarda) in bolognese.
Questa è una tecnica Antica, e normalmente la vediamo mettere in pratica dai pescatori più esperti, quelli con i capelli tutti Bianchi, non è certo una pesca che si può definire leggera, anzi in molti casi viene fatta con la canna fissa in fenolico (fibra) e lenze di diametri che non danno possibilità alcuna al pesce se non la slamata.
Descriviamo ora la nostra esca, la Sardina (Sardina pilchardus) è un pesce che Vive in branchi molto fitti, composti da centinaia o migliaia di individui, la sua carne è molto grassa, e ha il tipico odore forte del pesce azzurro.
La reperibilità di questa esca dipende dalle condizioni del mare infatti in alcuni periodi dell'anno non riusciremo a trovarne di fresche. Nelle zone di mare ci sono le pescherie che sicuramente ne avranno sui loro banchi, il costo è relativamente basso.
La preparazione della nostra canna per la pesca con la sarda, sarà in funzione delle dimensioni dei filetti che attaccheremo al nostro amo, perciò come si dice esca grande pesce grande, per questo io consiglio di mettere dei filetti di almeno 3 cm di lunghezza.
Con una esca cosi avremo la possibilità di usare un bel amo (n°2 - n°4) anche con anello, la grandezza dipenderà dal sistema di misurazione della casa produttrice perciò una foto dell'innesco sarà il miglior modo per farvi capire, i filetti più appetitosi e che verranno attaccati con più voracità sono quelli senza lisca, e cuciti bene sull'amo, che deve arrivare ad avere la curva nella parte più bassa del filetto.
Al nostro amo collegheremo un bel terminale dello 0,16-0,20, viste le dimensioni si può pescare diretti cioè, non serve avere una lenza madre molto più grande. La nostra lenza sarà costituita da un tappo di tre grammi lo tareremo con una piombatura abbastanza stretta(io uso 2 SSG), tenendo conto della nostra esca, la piombatura dovrà terminare a una 70 centimetri dall'amo.
L'azione di pesca, prenderemo le nostre sardine e prepareremo una decina di trancetti come descritti seconda in foto, la testa e le interiora della nostra sardina la terremo per pasturare con pezzetti delle stesse dimensioni della nostra esca, poi li lanceremo proprio in prossimità del nostro galleggiante. Questa tecnica può dare ottimi risultati se praticata in prossimità della imbarcazioni usate per la pesca professionale. Le prede tipiche sono prima di tutto i cefali, ma come potete facilmente immaginare anche la regina può essere ingannata dal nostro pezzetto di sardina, proprio per questo le mangiate possono essere di tue tipi, se il tappo si muoverà in maniera lenta e non affonderà deciso saremo in presenza di cefali, che spesso riescono a rubare tutta la nostra sarda, invece se il tappo affonda in maniera decisa avremo sicuramente attaccato una bella spigola.
Un ultimo consiglio pescando con la bolognese con lenze di misura consistente è necessario fare attenzione perchè se la canna è delicata si può incorrere in rotture dovute in particolare ad un errato utilizzo, comunque consiglio una canna resistente non certo canne per la pesca con terminali sottili.